Reintegrazione Pittorica


Il restauro tramite reintegrazione pittorica

Un'opera d'arte è tanto più bella quanto più riesce a comunicare in maniera universale, anno dopo anno, secolo dopo secolo. L'arte non ha infatti una data di scadenza, però ha un nemico, il tempo, che può inficiare o ridurre la sua comunicabilità, spegnendone i colori e intaccando i soggetti dipinti.

Lacune e abrasioni in un dipinto possono creare delle crepe anche nella fruizione visiva ed emozionale di chi lo osserva. La reintegrazione pittorica mantiene i caratteri dell'opera, eliminando le imperfezioni dovute al passare del tempo.

Le tecniche di restauro pittorico

Come già visto, il restauro reintegrativo interviene soprattutto a livello cromatico, sui colori utilizzati nel dipinto. Non esiste un'unica tecnica di reintegrazione, ce ne sono diverse, in base al tratto e ai pigmenti utilizzati per l'operazione. Alcune sono state quasi abbandonate per il nuovo corso e la nuova etica del restauro, che, secondo molti, non dovrebbe sovrapporsi al dipinto originale.

Reintegrazione pittorica selettiva

E' un intervento di restauro niente affatto invasivo, tant'è che è possibile percepirlo solo ad una visione ravvicinata dell'opera. I piccoli tratti o i puntini aggiunti dal restauratore, effettuati con un colore molto simile a quello complessivo del dipinto, riescono a ricreare un'armonia nella pellicola pittorica.

Reintegrazione a rigatino

Formulata per la prima volta all'interno dell'Istituto Centrale del Restauro di Roma, la restaurazione a rigatino è un particolare intervento restaurativo che consiste nel tratteggiare verticalmente le parti lacunose, con tonalità di colore simili alle parti circostanti.